Mousse alternative

Dolci o salate le mousse sono sempre scenografiche. Prepararle però a volte è difficile. In molte ricette, infatti, si usano panna o gelatina in fogli: e il procedimento è laborioso .

Qualche giorno fa ho provato qualche ricetta alternativa.

Il trucco fondamentale in questo tipo di preparazioni, infatti, è permettere agli ingredienti di inglobare aria mescolandoli con i grassi: come formaggio, burro, albume d’uovo, lecitina o cioccolato.

Basta, per esempio, fondere una stecca di cioccolato fondente al 70 per cento da un etto (che contiene tra i suoi ingredienti anche sostanze grasse) in 100-110 grammi di acqua e poi montare con la frusta elettrica per ottenere un’ottima mousse. Basta evitare di montare troppo: altrimenti, come tutte le preparazioni realizzate con la frusta, i legami tra le molecole grasse si rompono e si formano grumi.

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Il pranzo in ufficio? E’ nel barattolo!

Un’idea alternativa per servire qualunque pietanza, dall’antipasto al dessert, è il barattolo di vetro. Ebbene sì, proprio quello che usavano le nostre nonne per preparare, ad esempio, le verdure sott’olio. L’idea è di Barbara Torresan, che nel libro “Food jar” (Gribaudo) propone alcune ricette facile e dà indicazioni preziose.

Ecco qualche consiglio interessante:

  1. Preferire un barattolo da un litro per le insalate, da 500-750 per i piatti unici (cereali, carne, pesce).
  2. Mettere prima gli ingredienti più pesanti (verdure dure, cereali, ecc.) sopra quelli più morbidi: così non si mischieranno tra loro.
  3. Tagliare a dadini gli ingredienti morbidi: così non si squagliano.
  4. Una volta inseriti tutti gli ingredienti, mettere un foglio di carta da forno con sopra il condimento (es. olio, sale e aceto) e quindi chiudere il coperchio in modo che i bordi del foglio rimangano fuori: così quando si riaprirà il contenitore si può usare il foglio per condire l’insalata sottostante.
  5. Se si vuole preparare un’insalata di pasta, scolarla un po’ prima (la stessa cosa vale per carne e pesce cotti se si mettono caldi nel barattolo): nel contenitore chiuso inevitabilmente la cottura continuerà .
  6. Sbizzarrirsi con la fantasia: nei barattoli si possono mettere ingredienti dolci e salati, dal pranzo, insomma, fino alla merenda.

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Microonde? Si pulisce così!

Quando si torna al lavoro e alla vita di ogni giorno dopo le vacanze, tanti preferiscono cucinare con il microonde. Ecco come pulirlo senza problemi:

  1. Riempire una ciotola (in materiale adatto al microonde) per metà di acqua e aggiungere un cucchiaio di aceto. Mettere nel forno e scaldare dai 3 ai 5 minuti a seconda della potenza del forno. Poi pulire la parte interna con uno straccio morbido.
  2. Tagliare un limone a metà e metterlo sul piatto del forno. Accendere il forno e scaldare per un minuto, finché non si forma il vapore. Quindi aprire e pulire con uno straccio morbido.
  3. Mettere in una ciotola qualche goccia di detersivo per piatti, acqua e bicarbonato. Poi ripetere le operazioni al punto 1.

Per asciugare basta lasciare il forno aperto per qualche minuto.

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Vino e formaggio

Abbinare bene vino e formaggio è importante, perché i tannini presenti nel primo si combinano bene con il gusto amarognolo del secondo, attenuandone la percezione. Inoltre, grazie alla decomposizione della caseina (una proteina del latte), si smorzano anche le componenti acide del vino.

Ecco qualche esempio:
ASIAGO Valpolicella, Trentino Rosso dei Sorni
BITTO Sforzato della Valtellina, Primitivo di Manduria
BRA Dolcetto d’Alba, Mandrolisai
CACIOCAVALLO SILANO Cirò Cl. Rosso, Fiano d’Avellino
FIORE SARDO Cannonau, Chianti
FONTINA Valle d’Aosta Nus Rouge, Sizzano
GORGONZOLA Verdicchio dei Castelli di Jesi, Piccolit
GRANA PADANO Franciacorta Brut, Teroldego Rotaliano
MONTASIO Trentino Cabernet Sauvignon, Grave Friuli Pinot Nero
MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA Asprino d’Aversa, Circeo Bianco
PARMIGIANO REGGIANO Colli Piacentini Gutturnio Classico, Barbaresco

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Il pane all’olio

In un ristorante di Levanto (Sp) ho assaggiato un pane all’olio davvero molto buono, ideale per accompagnare un fritto di pesce o un carpaccio.

Prepararlo a casa propria non è poi così difficile: bastano 500 grammi di farina, 15 di lievito di birra e di sale, 250 ml di acqua e 50 di olio (quello di oliva è il migliore, ma per rendere il pane più leggero si può usare anche quello di mais o di girasole). E se piacciono le spezie si può insaporire con rosmarino, timo o maggiorana.

Il procedimento da seguire è quello per preparare il pane o la pizza comuni. Sciogliere il lievito in acqua tiepida, aggiungere alla farina il lievito, l’acqua, l’olio e il sale (ed eventualmente le spezie). Lavorare l’impasto e farlo lievitare finché non raddoppia il suo volume. E infine cuocere in forno per circa 25 minuti a 180 gradi.

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Gelato senza gelatiera? Si può!

In questa estate calda ho letto un libro molto interessante “Gelato Chez moi” di Barbara Torresan (Gribaudo). E ho scoperto che anche chi non ha la gelatiera può fare un gelato gustosissimo.

Due le alternative: usare la planetaria oppure una frusta elettrica. Nel primo caso occorre scegliere come accessorio la frusta, mettere gli ingredienti ben freddi in una ciotola e montarli per alcuni minuti. Frutta, cioccolato o altri alimenti in pezzi vanno uniti quando il gelato viene spostato dalla planetaria nel contenitore che lo terrà nel congelatore.

Con la frusta elettrica, invece, il gelato va frullato almeno tre volte ogni ora mentre si sta raffreddando per mantenere la cremosità.

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E adesso…Bresaola!

La settimana scorsa sono stata a Livigno (So) per seguire gli Adventure Awards (http://www.adventureawards.it/), un festival bellissimo dedicato a chi vive la vita come una grande avventura. Qui ho assaggiato la “Brisaola”, nome locale della Bresaola Valtellinese. Il termine deriva dal dialetto “brisa” che traduce l’italiano arcaico “brasa” cioè brace, dove un tempo veniva asciugata. Per conservarla al meglio, come la bresaola, si deve avvolgere in un panno inumidito nel vino bianco: così si mantiene più a lungo il colore rosso fiammante e anche il sapore aromatico. Se si dovesse presentare il caratteristico fiore, una muffa di colore grigio-verdastro, può essere rimossa con acqua corrente. E’ bene aspettare quindi che si asciughi prima di proseguire al taglio.

Ecco poi qualche abbinamento:

  1. In carpaccio con olio, limone, pepe nero e scaglie di grana.
  2. Con rucola, pomodori o verdure grigliate.
  3. Con formaggi morbidi, come la crescenza o la mozzarella.
  4. Con il paté di olive nere (si può comprare o prepararlo da soli, frullando olive nere senza nocciolo, olio extravergine di oliva e qualche acciuga).
  5. Il più insolito: ananas fresco e aceto balsamico.

E come vino? un bianco di buona struttura o un rosso delicato.

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